Psicomotricità
La comprensione del nostro corpo
La psicomotricità viene spesso intesa unicamente come una disciplina del momento evolutivo, ma ritengo sia una realtà che ci accompagna tutta la vita; infatti, quando valorizziamo e integriamo le nostre componenti corporee, intellettive ed emotive – anche con il tramite dell'azione e del movimento – raggiungiamo l’unità di noi stessi. Vivere una vita ampia e ricca di movimento ci permetterà di conoscere meglio il nostro corpo e di creare quelle dinamiche che ci condurranno a risolvere in modo migliore le azioni di una disciplina e di uno sport portandoci alla risoluzione dei problemi in modo libero, pulito e intelligente; tale traguardo nell’atto sportivo sarà diventato “nostro” e ne beneficeremo in tutti i movimenti del quotidiano.
La psicomotricità – quando si riferisce al momento della crescita – ha tra gli obiettivi quello di consentire un gioco spontaneo che si esprima liberamente; la stessa disciplina traslata nell’età adulta vede lo sport sostituire il gioco e attraverso le dinamiche del movimento, riappropriarsi della coordinazione dei gesti e della mobilità articolare smarrita nel corso degli anni e, conoscendo il proprio corpo raggiungere una buona coordinazione dinamica motoria generale. L’atto di riprendere la mobilità consente il recupero delle sinergie tra i muscoli che, in questo modo, permettono anche la protezione delle articolazioni. Dove c’è presenza muscolare, difficilmente ci sarà un danno articolare. Si potranno riconoscere aspetti della psicomotricità all’interno dello sport, dell’educazione posturale, della riabilitazione e dell’acquaticità.
Essa, infatti, attraversa tutte le attività fisiche quando, tramite la percezione e la comprensione del nostro corpo, potremo trovare le motivazioni motorie e cognitive per creare la dinamica migliore.
Il movimento è intelletto.